La presente invenzione riguarda un anticorpo specifico per un peptide neurotossico derivato da tau e suo impiego medico per il trattamento e la cura dell’ Alzheimer.

Stato del brevetto

DEPOSITATO

Numero di priorità

IT-102018000004936

Data di priorità

27/04/2018

Licenza

INTERNAZIONALE

Mercato

I limiti maggiori dell’utilizzo di anticorpi contro amiloide per il trattamento terapeutico dell’AD includono lo sviluppo di encefalite, il mancato miglioramento clinico e l'assenza di effetto sulla patologia di tau che è un'altra importante caratteristica neuropatologica dell'AD. Il nostro anticorpo che neutralizza selettivamente una forma tossica di tau e dotato anche un potente effetto sulla produzione dell’amiloide e sui deficit della memoria permetterà di ottimizzare una migliore strategia terapeutica per la cura dell’AD. Il SOM a cui è diretto la versione umanizzata del nostro anticorpo monoclonale anti-tau è quello bio-medico e sanitario. Considerato che l’incidenza delle malattie dementigene, quali l’Alzheimer’s Disease (AD) è in aumento a causa del progressivo invecchiamento della popolazione mondiale, le previsioni nei successivi decenni sono di una futura crescita del mercato per la commercializzazione del prodotto.

Problema

A seguito del progressivo invecchiamento della popolazione mondiale, l'impatto sanitario e socio-economico che le malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer’s Disease (AD), hanno sulla nostra società è elevato e trattamenti farmacologici che rallentano o addirittura arrestano il suo irreversibile decorso clinico sono urgenti. Gli interventi farmacologici attualmente disponibili risultano realmente poco efficaci e solo sintomatici. In tale prospettiva, si ritiene che lo sviluppo di nuovi e più mirati approcci terapeutici per la cura di questo disturbo rappresenti la strategia vincente.

Limiti attuali tecnologie / Soluzioni

L’utilizzo di anticorpi monoclonali specifici capaci di legare e neutralizzare i peptidi neurotossici (beta-amiloide e tau) coinvolti nell’insorgenza e nello sviluppo della morbo di Alzheimer rappresenta la nuova frontiera dell’immunoterapia per la cura di tale malattia dementigena. In tale contesto, lo sviluppo di anticorpi che selettivamente rimuovono dal cervello tali peptidi tossici bersaglio -ma che non interferiscono con la normale fisiologia delle proteine neuronali da cui essi derivano- è cruciale per garantire una cura che sia, al tempo stesso, efficace e priva di dannosi effetti collaterali.

Killer Application

Ingegnerizzazione dell’anticorpo murino 12A12mAb in una variante umana che ha elevata affinità, alta specificità e assenza di immunogenicità e successiva caratterizzazione biochimica.

Tecnologia e nostra soluzione

Il nostro gruppo di ricerca ha sviluppato un anticorpo monoclonale (12A12mAb) che è stato brevettato (PCT060934 "Antibody directed against a tau-derived neurotoxic peptide and uses thereof”, 27.04.2018). Tale anticorpo, che è unico nella sua capacità di riconoscere selettivamente un peptide altamente neurotossico generato dal taglio anomalo della tau umana senza interferire con l’importante funzione fisiologica della proteina intera, se iniettato per via endovenosa in due modelli animali della malattia di Alzheimer (AD), riduce marcatamente i sintomi, sia a livello comportamentale (memoria spaziale, orientamento) che anatomo-patologico (placche senili e aggregati neuro-fibrillari). Una versione "umanizzata” di tale anticorpo permetterà nei pazienti una via terapeutica dell’AD più mirata e sicura.

Vantaggi

L’uso clinico di una versione «umanizzata» dell’anticorpo 12A12mAb permetterà nei pazienti l’avvio di un approccio terapeutico della malattia di Alzheimer più vantaggioso rispetto alle immunoterapie tradizionali in quanto: 1) mirato e, quindi, potenzialmente più efficace (selettivo per il bersaglio tossico in assenza d’interazioni aspecifiche ''non produttive” e altamente dannose); 2) privo di effetti collaterali (possibilità di trattamenti a lungo termine indispensabili per la cura di malattie croniche da invecchiamento, utilizzo di un basso dosaggio con riduzione di effetti collaterali); 3) non invasivo per somministrazione endovenosa (facilità di impiego terapeutico su largo numero di pazienti).

Roadmap

La produzione e la caratterizzazione della variante “umanizzata” di 12A12mAb è l’applicazione di partenza indispensabile per iniziare in futuro nei pazienti una via terapeutica dell’AD. Seguono studi di dose-risposta in modelli animali, studi preclinici di farmacologia e farmacocinetica, analisi delle proprietà biochimiche e biofisiche per una formulazione ottimale, studi clinici sull’uomo. Necessita il supporto di una industria farmaceutica interessata alla produzione, sviluppo e ottimizzazione di molecole farmacologicamente attive (anticorpi monoclonali terapeutici) con tecnologia GMP.

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